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EREDITA' DEL SIMBOLISMO - Mitologie, Etnografie, Esoterismi |
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Prezzo per Unità (piece):
€30.00
Cod: 978-88-7495-233-5 |
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a cura di Roberto Roda Prezzo: euro 30,00 Nel 2007 sono ricorsi i 150 anni della nascita di Max Klinger (1857-1920), uno degli indiscussi protagonisti del Simbolismo, e i 120 anni della nascita di Aroldo Bonzagni (1887-1918), artista di origini centesi che più di altri seppe interpretare lo spirito modernista del Novecento italiano. Servendosi dei modi dell'antropologia dell'arte, la mostra riflette sulle miniere della fantasia simbolista e su come queste abbiano alimentato i sogni e le visioni di molti artisti contemporanei. Del Simbolismo si ha spesso un'idea confusa, perchè non si tratta di un modo di dipingere, di uno speciale stile. E' piuttosto un clima, un particolare modo di scoprire poetiche che vanno oltre le apparenze sensibili. Divenne moda imperante fra gli anni settanta del XIX secolo e il primo conflitto mondiale. Nel Simbolismo l'inverosimile diventa verosimile, la fantasia regna sovrana ed esplora i più sottili moti dell'animo, i misteri della natura, l'inconscio, gli universi onirici. Vi trionfa il decadentismo, si indulge alla sensualità, alle morbosità. Il mondo simbolista è vastissimo e vi appartengono artisti di differenti scuole. Le sue radici si perdono nel Romanticismo. Dopo aver attraversato l'Art Nouveau, il Divisionismo, l'Espressionismo, e alimentato il Surrealismo, la miniera simbolista non si è mai totalmente esaurita e molte sue pagine hanno avuto seguito nell'immaginario artistico contemporaneo. Dall'universo simbolista infatti ha tratto alimento la produzione iconografica di numerose sottoculture oggi attive quali dark, gothic, new victorian, heavy metal, new age. La mostra "Eredità del Simbolismo" scava nelle "mitologie simboliste" e riporta alla luce opere di artisti storicizzati poco noti al grande pubblico italiano (pur senza trascurare alcuni dei protagonisti più in vista). L'esposizione legge innanzitutto quel clima visionario che fra Ottocento e Novecento fu alimentato, in un intreccio non sempre districabile, dai patrimoni popolari, mitici e leggendari, che le nascenti moderne scienze dell'uomo (etnografia, antropologia culturale, storia delle religioni e psicanalisi) andavano riscoprendo, interpretando, riattualizzando in parallelo alle scienze occulte e ai circoli esoterici, (satanisti, magicisti, teosofisti) che stavano dilagando da Parigi a Londra, da Praga a Firenze. Queste intersezioni fra visioni etnografiche, psicanalitiche e tensioni esoteriche sembrano una utile chiave per leggere, anche nel contesto sociale contemporaneo, il successo di immagini ed artisti che non è improprio definire New Symbolist. Prendendo in considerazione un periodo di 130 anni e più di 120 opere, alternando dipinti, incisioni, disegni, sculture, fotografie e opere digitali, la mostra offre al visitatore la possibilità di scoprire imprevedibili fantastiche visioni, e di valutare quali debiti molta iconica modernità debba riconoscere al Simbolismo. La mostra è articolata nelle seguenti sezioni tematiche: Fisionomie dell'ignoto - Effluvi liliali - Cime e abissi della voluttà - Seduzioni macabre - Diavolerie - Creature della luce e delle tenebre - Ebbrezze mistiche - Gli sguardi di Medusa. |
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