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La fulgida epopea della DIVISIONE "PASUBIO"
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La fulgida epopea della DIVISIONE "PASUBIO"

Prezzo per Unità (piece): €30.00
Cod: 978-88-7495-459-9

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di Armando Rati

prezzo: euro 30,00 ESAURITO - non disponibile
pagine: 176
formato: cm 21x30 cartonato

Sono passati ormai più di settant'anni da quando Mussolini decise di mandare più di 250.000 italiani a combattere nelle steppe russe, nel biennio 1941-42. Una scelta delirante che ha segnato la fine del regime fascista, ma soprattutto ha causato decine di migliaia di morti tra i soldati italiani, costretti ad una tragica ritirata, male equipaggiati, nel gelo rigidissimo dell'inverno russo.
Armando Rati ripercorre la storia di una delle più importanti divisioni dell'esercito italiano impegnato nel fronte orientale, la "Pasubio". La storia di questa divisione, che comprendeva reggimenti di fanteria e artiglieria, comincia nella Prima Guerra Mondiale ma trova il suo apice glorioso, seppur catastrofico, nella Campagna di Russia.
Il racconto di Rati parte dalla nascita della divisione, ma si concentra quasi interamente sulla Seconda Guerra Mondiale: l'iniziale impiego nella campagna di Jugoslavia con le manovre d'occupazione della costa balcanica valgono alla "Pasubio" i primi riconoscimenti militari, ma è con l'inizio dell'operazione Barbarossa lanciata da Hitler contro l'Urss (appoggiato da uno scalpitante Mussolini) che matura la tragedia. Il libro, grazie a tante mappe (alcune originali) e tante bellissime immagini inedite del fronte, segue gli spostamenti della "Pasubio" nel territorio ucraino e russo: le prime battaglie, gli avanzamenti, le conquiste, fino ad arrivare alla linea del fiume Don, da cui parte il decisivo e risolutivo contrattacco sovietico. Da qui la ritirata: una dolorosa marcia nella neve lunga 500 km, sotto i colpi dell'artiglieria nemica.
Alla fine delle ostilità, con le truppe superstiti già rientrate in Italia, anche la Pasubio dovette subìre il dramma dell'8 settembre; Rati ricorda il coraggio con cui il generale Eugenio Spiazzi, a Verona, difese la caserma Campofiore dall'arroganza nazista, un'operazione che costò la vita a cinque artiglieri; lo stesso Spiazzi, in fuga nella notte, raggiunse le montagne venete per unirsi ai partigiani.
La parte finale del volume è invece dedicata alle medaglie al valore ricevute dalla divisione, con le singole motivazioni: emblemi non solo di valori quali coraggio e sacrificio, ma testimonianze autentiche delle sofferenze patite al fronte.





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