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Dalla Ca' Rossa alla Ca' Nuova
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Dalla Ca' Rossa alla Ca' Nuova

Prezzo per Unità (piece): €10.00
Cod: 978-88-7495-440-7

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di Giacomo Bazzi

Prezzo: euro 10,00
Pagine: 48
Formato: cm 15x21

Per descrivere in poche righe la storia narrata in questo libro autobiografico è necessario partire dal titolo; dal fondo del titolo, per essere precisi: la Ca' Nuova è la corte di campagna in cui Giacomo Bazzi ha scelto di passare la seconda parte della sua esistenza, quella più serena e legata alla famiglia, al matrimonio, ai figli.
Ma cos'era invece la Ca' Rossa? Chiedetelo a un reduce di Cefalonia, a qualcuno che sia scampato dall'eccidio nazista ai danni della nostra Divisione Acqui di stanza sull'isola greca, che dopo l'otto settembre - primo, vero episodio della Resistenza - si rifiutò di consegnarsi ai tedeschi.
Giacomo Bazzi, classe 1922 di Castel Goffredo, era uno di quelli. Presso l'edificio chiamato Ca' Rossa i militari hitleriani delle SS di montagna, arrivati a Cefalonia di rinforzo ai camerati già presenti, hanno fucilato centinaia di soldati italiani. Senza sosta, senza pietà.
Bazzi racconta quella storia, certo, ma parte dagli anni precedenti. Anni di miseria e di fame nera, ricordi di un bambino di nove anni costretto a fare il "famiglio", cioè a vivere e lavorare nei campi di qualche padrone terriero, spesso senza troppi scrupoli. I ricordi di Bazzi sono rinforzati da frasi dialettali che accentano le emozioni; l'espressione "a pancia vuota" risuona continuamente, come un mantra dolente.
La partenza volontaria per il fronte, quindi, era stato certo anche un modo per garantirsi un pasto sicuro, ma non immaginava - non poteva - di andare incontro a un'epopea di continue sofferenze, di morte incombente scampata tante volte per un soffio. E poi ancora lei, la fame.
Prima tappa in Alto Adige, per l'addestramento; Cefalonia quindi, con il suo tremendo tributo di sangue; poi prigioniero tedesco in Polonia in un campo di contentramento (e vittima di un affondamento navale, nel trasferimento); poi sempre in prigionia, ma con un cambio di casacca: nelle steppe russe e poi in un deserto del Kazakistan, "ospite" dell'esercito sovietico. E, finalmente, il ritorno a casa, nel 1946.
La narrazione, aiutata nella stesura dai familiari e curata da Carlo Benfatti e Valerio Sometti, è essenziale, secca ed estremamente comprensibile: "Dalla Ca' Rossa alla Ca' Nuova" è un racconto breve che nella sua semplicità racconta ciò che i libri di storia non dicono, la sofferenza e i patimenti di uomini che subiscono gli eventi bellici e rimangono in balìa di essi; la "fame" di Bazzi è un monito da tenere a mente, il suo tenace attaccamento alla vita è un insegnamento.





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