a cura di Antonio Setti
Prezzo: euro 17,00 Pagine: 120 Formato: cm 24x22
"Il Lido Po di Guastalla è il mare dei poveri", così recitava un detto popolare in auge fino agli anni Sessanta del secolo scorso, e a giudicare dalla grande quantità di fotografie, cartoline e immagini che lo ritraggono - sempre contornato di gente, tanta gente, che trovava svago in quel luogo - beh, dev'essere proprio così. Antonio Setti, guastallese doc e uomo della Bassa in via d'estinzione, ha collezionato negli anni una serie infinita di immagini che raccontano il rapporto tra questa piccola capitale del Po e il suo fiume; immagini che raccontano una storia incredibile, vista con gli occhi del contemporaneo: tempi in cui le rive del Po si affollavano di bagnanti, tempi di gare sportive, di feste e balli nel grande chalet, di refrigerio estivo nelle golene alberate, di bambini e colonie elioterapiche sugli "spiaggioni", di braccianti e barcaioli. Tempi, insomma, in cui il fiume era parte integrante di una cittadina e di una comunità, e come tale veniva vissuto fino in fondo dai suoi abitanti. E non solo da essi, se è vero che nel giorno di ferragosto del 1935 furono oltre 23.000 i turisti che arrivarono al Lido in corriera, dalla stazione di Guastalla. Oggi il fiume è malato, non più balneabile, e questo ha comportato l'allontanamento della presenza umana, sempre più rarefatta. In queste fotografie, bellissime e preziose, c'è quindi la consapevolezza di un passato che probabilmente non tornerà ma anche il rimpianto per qualcosa che si è perso. E, sottovoce, una speranza.
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