di Alberto G. Berselli - Gianni Borghi
Prezzo: euro 35,00 Pagine: 160 Formato: cm 21 x 30
Il Palazzo comunale di Quingentole, piccolo e incantevole centro sulle rive del Po, ha origine nel Quattrocento; ai tempi era la residenza estiva del Vescovo di Mantova, e una vera e proprio dependance della Curia cittadina. Una villa trascurata per secoli e recuperata negli ultimi decenni, che racchiude testimonianze artistiche di alto livello (Giulio Romano, su tutti) e una storia tutta da conoscere. Il libro nasce dall'esigenza di approfondire un importante tema architettonico che la storiografia locale mantovana ha trattato finora marginalmente. Berselli e Borghi raccontano la storia del palazzo grazie ad un'importante campagna fotografica e fonti archivistiche inedite: documenti, mappe e planimetrie che ricostruiscono le modifiche subìte nei secoli, e la vita dei vescovi - spesso di casa Gonzaga - che hanno abitato e vissuto la villa; in particolar modo, si è approfondita l'indagine sul vescovo "eletto" Lodovico Gonzaga (1460-1511), colto collezionista di opere d'arte e mecenate, e il cardinale Ercole Gonzaga (1505-1563), vescovo di Mantova e reggente dello stato gonzaghesco, committente delle "architetture dipinte" di Giulio Romano (presumibilmente nel 1546), disegnate dal maestro ed eseguite probabilmente da suoi allievi. Lo studio ha evidenziato anche l'importante presenza, nel 1593, di Antonio Maria Viani pittore a Quingentole. Questo studio dunque, oltre a far conoscere adeguatamente un significativo "episodio architettonico" nel contado, legato alla famiglia Gonzaga, intende porsi come un primo contributo per una piena operazione di recupero e valorizzazione di un importante monumento storico del territorio mantovano.
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